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I nomi del Profeta Muhammad ﷺ

Noureddine El Hajji

 Muhammad, pace e benedizioni su di lui, è l’ultimo messaggero incaricato di riecheggiare il Grande Annuncio, di richiamare l’umanità alla certezza tessuta nella nostra indole: che non ci troviamo in questo mondo per caso e per nessuna ragione, che dopo questa vita terrena vi è la morte, e che oltre la morte vi è un tipo di vita eterna la cui natura si determina in base alla nostra disposizione spirituale e operazionale di fronte al richiamo divino.

Per assumere tale incarico, il Profeta, pace e benedizioni su di lui, doveva essere un modello esemplare, un’illustrazione vivente di questo richiamo, cioè del Sublime Corano, ultima Parola divina che interroga l’altum silentium del nostro intrinseco, ultimo soffio vitale-spirituale che vivifica l’essenza vizza di chi ignora il proprio valore, ultima luce che illumina le tenebre della coscienza umana… in cui troviamo:

“Oggi ho reso perfetta la vostra religione, ho completato per voi la Mia grazia e Mi è piaciuto darvi per religione l’Islàm.” (Al-Ma’idah, 3)

Tale illustrazione è confermata dal Testo Sacro stesso:

“E in verità è di un’immensa grandezza il tuo carattere.” (Al-Qalam, 4)

Dio l’Altissimo, ha raccolto nel Suo benamato servitore tutte le peculiarità che lo qualificavano ad identificarsi con l’eccellenza coranica. Abu Hurairah sentì il Profeta, pace e benedizioni su di lui, dire: “La mia posizione in rapporto ai Profeti che mi hanno preceduto è paragonabile al caso di un uomo che eresse un edificio, lo abbellì e lo completò, fuorché un posto vuoto nell’angolo in cui un solo mattone mancava. Le persone giravano attorno a questa costruzione e si meravigliavano di essa, ma si chiedevano la ragione della mancanza di quel mattone dall’angolo. Io sono il mattone mancante e sono il Sigillo dei Profeti.” (al-Bukhari)

Cerchiamo, in questo breve testo, di osservare l’ineccepibilità profetica in materia dei suoi nomi, pace e benedizioni su di lui. In un hadith riportato da Jubayr ibn Mut‘im, l’Inviato di Dio disse: “Io sono Muhammad, sono Ahmad, sono al-Mahi con il quale Dio cancella la miscredenza, sono al-Hashir poiché sarò risuscitato prima degli altri uomini, e sono al-‘Aqib che completa le missioni profetiche.” (al-Bukhari e Muslim)

Nella tradizione araba, la pluralità dei nomi implica considerazione e stima. Di sicuro il nostro amato Profeta, pace e benedizioni su di lui, ne ha molti, ogni nome sottolinea buona parte delle sue nobili qualità; la cognizione delle eccellenze del Profeta risulta impossibile. Riflettiamo un po’ su questi cinque nomi/attributi:

*Muhammad

È il nome più citato nel Sublime Corano (quattro volte). Deriva dalla radice etimologica araba h-m-d, che significa lode. La parola indica che il Profeta, pace e benedizioni su di lui, viene lodato continuamente. Il che indica l’infinità degli esseri che lo elogiano, e ciò esige la grandezza dei requisiti di lode nel suo nobile carattere.  Raccogliendo tutte le perfezioni di natura spirituale, morale, razionale, psicologica e fisica più la nobiltà di lignaggio, il nome Muhammad fu scelto da Dio l’Altissimo come nome principale per il Suo Profeta, pace e benedizioni su di lui.

*Ahmad

Viene menzionato una volta nel Libro Sacro, specificamente in Surat as-Saff, versetto 6:

“E quando Gesù figlio di Maria disse: «O Figli di Israele, io sono veramente un Messaggero di Dio a voi inviato, per confermare la Torâh che mi ha preceduto, e per annunciarvi un Messaggero che verrà dopo di me, il cui nome sarà “Ahmad”». Ma quando questi giunse loro con le prove incontestabili, dissero: «Questa è magia evidente».”

Ahmad ha la stessa radice di Muhammad, ma Ahmad è un superlativo che manifesta la preminenza del Profeta nel lodare Dio, cioè nel conoscerLo e nel sapere i Suoi attributi, una conoscenza in perpetuo aumento anche dopo la sua morte e quando sarà nei Giardini del Paradiso vicino a Dio il Misericordioso:

In un hadith riferito da Abu Hurayra, Dio sia compiaciuto di lui, il Profeta, pace e benedizioni su di lui, disse: “Poi Dio mi insegnerà benfatte locuzioni e belle asserzioni di glorificazione che Egli non insegnò a nessuno prima di me. Poi Egli dirà: “O Muhammad! Alza la testa. Invoca, ché le tue invocazioni verranno esaudite e intercedi, ché la tua intercessione sarà accettata.” (al-Bukhari e Muslim)

*Al-Mahi

In surat al-Ma’idah, versetto 15, Dio l’Altissimo informa:

“Una Luce e un Libro chiaro vi son giunti da Dio.”

Il maestro degli esegeti Ibnu Jarir disse che la Luce è Muhammad e il Libro è il suo Messaggio. Una Luce che dissipa le tenebre dello sviamento dove barcolla la maggior parte dell’umanità.

*Al-Hashir

Muhammad, pace e benedizioni su di lui, fu l’ultimo profeta inviato all’umanità e sarà il primo risuscitato nel Giorno del Giudizio. In questa vita terrena abbiamo tutti l’obbligo morale –senza costrizione- di seguirlo in obbedienza all’Onnipotente, e in quel giorno lì saremo costretti a seguirlo in obbedienza al richiamo ad vitam aeternam.

*Al-Aqib

Nelle convenzionalità del principio dell’eccellenza, un’opera non si conclude prima che venga perfettamente terminata. Il che richiede nel nostro contesto l’integralità del Messaggio, l’idealità del Messaggero e la maturità del destinatario.

Cinque nomi sintetizzano la grandezza del carattere dell’amatissimo Profeta, pace e benedizioni su di lui. Muhammad annuncia la sua perfezione multi-dimensionale. Ahmad focalizza il carattere operativo in cui si manifesta polivalentemente la lode. Al-Mahi indica le finalità della missione profetica. Al-Hashir getta luce sul lato più importante del Messaggio divino: l’Ultima Vita e il nostro destino finale che sarà decretato dall’Altissimo in virtù delle nostre opere e delle nostre intenzioni quaggiù. Al-Aqib ci incita a seguirlo, dato che l’uomo per natura aspira alla perfezione, e Muhammad, pace e benedizioni su di lui, raffigura tale perfezione a livelli mai raggiunti.

 

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